domenica 4 novembre 2012

Si torna a casa!















Bus per il Nicaragua


30 ottobre-1 novembre


Finiti i miei impegni in America Centrale, devo in qualche maniera tornare a casa. Non è semplice, perché sono in Guatemala e devo prima andare in Nicaragua, per prendere il mio volo per l'Europa.

Salto quindi su un bus che da Ciudad de Guatemala arriva a Managua. Ci passo sopra un numero indefinito di ore.... Alla fine raggiungiamo la frontiera nicaraguense!












Gli uffici della frontiera del Nicaragua by night

Arrivo a Managua dopo mezzanotte, e filo a dormire...

La mattina successiva don Rafael mi porta di nuovo al Mercado Oriental, dove compro una grossa quantità di erbe e di incensi per le mie cerimonie maya.

Strada facendo, passiamo davanti a una bellissima bancarella di candele "speciali" e articoli per i rituali di brujeria latino-americana. Non mi lascio sfuggire l'occasione e scatto diverse foto. E' un mix estremo di "sacro" e di "profano". Guardate che ficata :-)!



Bancarella di articoli per rituali magici (1)




Bancarella di articoli per rituali magici (2)




Bancarella di articoli per rituali magici (3)














Bancarella di articoli per rituali magici (4)

Dopo questa ultima immersione nei colori e nell'allegria del Mercado Oriental finisco di preparare i bagagli e salto sull'aereo.














Il viaggio di ritorno (1)




Il viaggio di ritorno (2)


Dopo molte ore di volo arrivo finalmente a casa... stanco ma felice, perché dal mio punto di vista questa missione di Radionica Senza Frontiere è stata un successo completo.













Il portoncino di casa mia. E' vecchiotto e tutto scrostato, però mi accoglie con gioia, e si apre senza cigolare.

E anche questa è andata! Grazie per aver seguito la mia ennesima avventura. La prossima missione sarà verso febbraio o marzo 2013. Questa volta abbiamo seminato alla grande. Speriamo nel 2013 di poter raccogliere i frutti meritati.

Un abbraccio e...


Hasta la Victoria Siempre :-)))




La Fiesta de San Simon











Preparando la Fiesta (1)



27-28 ottobre


Tornato all'hotel dopo la quema nella grotta Nimajay, mi ficco sotto la doccia e mi tolgo di dosso uno spesso strato di fuliggine e polvere. Sono SECOLI che i maya accendono i loro fuochi sacri in quel luogo: le pareti e la volta della grotta sono coperti da una crosta di fuliggine e nerofumo da non credere...

Nel primo pomeriggi, pulito, tirato a lustro e vestito da festa, vado di nuovo a San Jorge. Terminiamo i preparativi, mentre un'orchestra di marimbas monta il palco e l'amplificazione.  













Preparando la Fiesta (2)

Oltre a gonfiare e sistemare i palloncini colorati, cospargiamo il pavimento di aghi di pino freschi. Il risultato è stupendo, e il profumo di conifere inebriante... Nella Cofradia le statue di San Simon e degli altri Santos brillano in tutto il loro splendore.













Fiesta (1)













Fiesta (2)


In San Jorge la Fiesta viene preparata anche in altri due  tre luoghi, perché qui i devoti di Maximon sono numerosissimi.

Alla fine viene dato fuoco alle polveri, e le orchestre di marimba si scatenano. La gente balla, mangia, beve e fuma gli immancabili  puros :-)))!













Fiesta (3)













Fiesta (4)


Fiesta (5)





















Fiesta (6)

Tutto termina in allegria... e torno in albergo sfinito ma felice.


BUON COMPLEANNO HERMANITO SAN SIMON :-))) !


Quema nella grotta Nimajay












Il Lago di Atitlan e i suoi maestosi vulcani, visti dal Mirador sopra la grotta Nimajay



27 ottobre


Gli insegnamenti di Araceli e degli altri sacerdoti e curanderos maya hanno fatto centro: mi sento sicuro e preparato, e ho voglia di celebrare  solo soletto una quema nella grotta Nimajay.

Il mio amico don Marcelino della Cofradia de la Santa Cruz  di San Jorge la Laguna, però, mi sconsiglia di andare da solo. Qualche abitante della zona, vedendo uno straniero che si avventura in quel posto sacro, potrebbe molestarsi e pormi quattro domande di rito in lingua K'íché' : Ma chi sei? Ando vai? Kekkazzo cerchi?  Perché nun te ne vaiammoriammazzato?

Chiedo quindi al mio amico di accompagnarmi, e lui accetta volentieri. Don Marcelino è della zona, e tutti lo conoscono e lo rispettano. In sua compagnia non avrò alcun problema.

La mattina presto vado al negozio di candele di Sololá, e compro tutto il necessario. La lista degli ingredienti la compilo da solo, basandomi su quanto imparato dalla sacerdotessa Araceli: palle di copal nero (Pom), enzarta, estoraque, incenso in grani, erbe varie, candele, zucchero di vari colori ecc. ecc.  Mi accorgo di aver preso una buona dimestichezza con questa cerimonia, e la compra degli ingredienti va a buon fine senza intoppi..

















Il negozio di candele nella piazza principale di Sololá


Incontro quindi don Marcelino a cento metri dalla grotta Nimajay. Due bambini maya ci aiutano, dietro compenso, a portare gli scatoloni pieni di resine, erbe e candele. Arrivati  in loco apriamo le casse e, dopo aver reso omaggio agli Spiriti della grotta Nimajay, iniziamo a prepare la quema.














Il lago di Atitlan visto dalla grotta


Mi accorgo subito che Araceli ha fatto un ottimo lavoro con me: preparo la cerimonia con sicurezza e senza alcuna esitazione. EVVIVA :-)!

Dopo aver recitato le preghiere di rito in lingua K’iche’ e in spagnolo, accendo il fuoco sacro. E' di una potenza estrema, e don Marcelino è al colmo della gioia (è un veggente maya, e chissà a quante quemas ha partecipato in vita sua).





Quema (1)














Quema (2)














Quema (3)














Quema (4)














Quema (5)





















Quema (6)


Nella grotta l'atmosfera è, come sempre, MAGICA! 

Tre sorelline maya, nei loro bellissimi costumi tradizionali, ci fanno compagnia. Marcelino mi racconta la loro storia: sono 10 figli, e il papà è morto poco tempo fa lasciando la mamma sola e in gravi condizioni economiche. Le bambine vanno a scuola e, nel tempo libero, fanno compagnia ai sacerdoti che celebrano le quemas nella grotta, per guadagnare qualche soldo. Le mando quindi a comprare un po' d'acqua. Schizzano via come frecce e ritornano dieci minuti dopo con la bottiglia. Sono felici e sorridenti, perché hanno guadagnato qualche spicciolo! Mi fanno una tenerezza infinita. Queste piccine non hanno quasi nulla, però sono pulite, educatissime e sorridenti.

Don Marcelino inserisce nella nostra cerimonia una preghiera speciale, per la buona fortuna negli studi e nella vita di queste tre bambine.













Le tre sorelline maya






















Accudisco il fuoco sacro...
















...e il potentissimo don Marcelino mi aiuta!


La quema giunge al termine: la lettura delle ceneri è molto buona, il sacrificio è stato accettato... EVVIVA :-)! Termino offrendo alla brace una ricca manciata di incenso in grani. Si innalza un fumo denso e fragrante.













La fine della quema


Dopo aver salutato e ringraziato gli Spiriti della grotta termino il rituale. Usciamo alla luce, e scatto un'ultima foto al mio amico. La natura è assolutamente meravigliosa. Sembra un Paradiso Terrestre!




















Don Marcelino fuori della grotta Nimajay


Saluto il mio compagno e vado di corsa in albergo a farmi una doccia. Questo pomeriggio abbiamo appuntamento a San Jorge con i compagni della Cofradia de la Santa Cruz: dobbiamo terminare i preparativi per la Fiesta de San Simon !!!


domenica 28 ottobre 2012

La cerimonia del cambio degli abiti












I Santos di San Jorge la Laguna (1)


26 ottobre

Oggi è per me un giorno speciale: Rodolfo, il capo della Cofradia de la Santa Cruz  di San Jorge la Laguna, mi ha invitato a partecipare alla cerimonia del cambio degli abiti delle statue dei Santos. Le statue, di legno policromo, hanno l'aria antica, ma nessuno sa dirmi quando sono state fabbricate. Vengono rivestite con degli abiti variopinti in stile maya, e il cambio di abiti si esegue due volte all'anno.

L'intero altare, con tutte le statue e la vetrina con San Simon/Maximon, cambia di ubicazione ogni dodici mesi. Lo ospitano, ad anni alterni, la Cofradia de la Santa Cruz  e la Cofradia del Rosario.

Orbene. scopro che nella storia della Cofradia de la Santa Cruz  sono il primo straniero ad essere ammesso alla cerimonia del cambio degli abiti.

Per me è un grande onore!

Don Rodolfo, il capo della Cofradia, alcuni mesi fa mi ha visto celebrare presso la sua cappella varie quemas con i miei amici maya, ed è convinto della mia sincerità ed onestà.













I Santos di San Jorge la Laguna (2)

La prima statua che vedo pulire e vestire è quella di Santa Caterina. Viene spogliata e strofinata con un pomodoro maturo. Il pomodoro, mi dicono, è un detergente naturale eccellente, meno aggressivo del limone. Fatto ciò, i membri della Cofradia la strofinano con della carta assorbente. La statua di legno viene così pulita, e i suoi colori ritornano brillanti.

Manco a dirlo, partecipo anch'io con entusiasmo alla lucidatura :-).





















Pulizia e lucidatura della statua


Dopo la pulizia, si passa alla vestizione.





















Vestizione della statua






















La statua di Santa Caterina in tutto il suo spendore :-)!


Passiamo, poi, alla preparazione della statua di San Simon/Maximon che è conservata nella vetrina. Tutta la Cofradia partecipa con grande devozione.












L'estrazione della statua di San Simon dalla vetrina






















La statua con i vestiti vecchi


La statua viene spogliata, pulita con il pomodoro, lustrata con la carta assorbente e poi rivestita con abiti nuovi.


Chiedono a me di fare il nodo della cravatta del vestito del Santo. Saranno almeno 20 anni che non metto una cravatta, quindi mi trovo un poco in difficoltà :-). Alla fine, dopo un paio di tentativi andati male, riesco più o meno a portare a termine l'operazione...




La statua vestita a nuovo

Termina così questa giornata.  Domani finiremo di addobbare la cappella per la Fiesta de San Simon.


sabato 27 ottobre 2012

"Quema de Agradecimiento" ad Iximché












In bus verso Tecpán


25 ottobre

Quasi un anno fa ho ricevuto un'importante iniziazione Maya dalla sacerdotessa Araceli. L'ho dunque contattata per una Quema de Agradecimiento. La sacerdotessa la vuole celebrare presso le rovine Maya di  Iximché. Il luogo, oltre ad essere un importante sito archeologico, ha un grande potere spirituale.

La mattina presto, quindi, salto sul bus per Los Encuentros, dove devo cambiare per Tecpán. Da li il sito di Iximché è a circa trenta minuti di taxi.

Durante il viaggio mi si chiarisce il concetto di "PROTEZIONE". A Los Encuentros monto sul bus che va a Tecpán.  I viaggiatori (più o meno in lacrime) mi informano che SONO STATI APPENA RAPINATI da  cinque banditi armati. I delinquenti sono montati sull'autobus pistole in pugno, hanno letteralmente svuotato le saccocce e le borse di TUTTI i presenti e, fatta una riverenza, se la sono squagliata con il bottino.

Le vittime sono quasi tutte dei campesinos, che il giovedi vanno a Ciudad de Guatemala con l'equivalente di due o trecento euro in tasca, per fare degli acquisti. I ladri sono quindi andati a colpo sicuro, e hanno rubato  tutti i soldi di quei poveracci. Bei fiji de 'na mignotta, non c'è che dire...

La cosa interessante è che i banditi SONO SCESI POCO PRIMA CHE IO SALISSI SUL MEDESIMO AUTOBUS... Ho con me i soldi della quema, il passaporto e la carta Visa. Se me li avessero rubati mi sarei ritrovato in un MARE DI GUAI. Per non parlare del rischio di essere impallinato, naturalmente...

Ringrazio quindi gli Amici del Piano di Sopra per questo ulteriore regalo e, con un po' di tristezza nel cuore per la sorte dei miei compagni di viaggio, arrivo a Tecpán.

L'appuntamento con la sacerdotessa Araceli è nella piazza principale della città.













La piazza principale di Tecpán


E' giorno di mercato e c'è un casino bestiale :-)! Per sfuggire alla confusione entro nella Catedral San Francisco de Asís. E' in stile coloniale, e rimango affascinato da un'interminabile serie di bassi rilievi in legno. Che belli!!!













L'interno della cattedrale di Tecpán

La sacerdotessa Araceli arriva con la sua assistente e con una bimba maya, amica di famiglia. Chiama un tassista di sua conoscenza e, dopo aver comprato in un negozietto il materiale per la quema , partiamo alla volta delle rovine di Iximché.

Quando arriviamo il cuore mi si apre: è un posto meraviglioso!













Il sito archeologico Maya di Iximché
















Una piramide...

Nel sito c'è un altare maya importante, dove si possono celebrare le quemas.














L'altare Maya


La sacerdotessa Araceli sceglie un posticino riparato, e iniziamo la cerimonia.




La sacerdotessa maya Araceli (1)



La sacerdotessa maya Araceli (2)





La sacerdotessa maya Araceli (3)





La sacerdotessa maya Araceli (4)






















La sacerdotessa maya Araceli (5)




La mia Quema de Agradecimiento

La cerimonia termina nel migliore dei modi. Torniamo quindi al taxi, percorrendo a ritroso questa indimenticabile camminata in mezzo alle rovine maya di Iximché.







Il ritorno...

Il taxi mi porta sulla strada principale. Salto sul primo autobus e, pigiato in mezzo alla gente come una sardina nella scatoletta, dopo il solito cambio a Los Encuentros, arrivo a Sololá.

Mi preparo per la giornata di domani: parteciperò a una cerimonia MOLTO SPECIALE  presso la Cofradia de la Santa Cruz  di San Jorge la Laguna...