venerdì 30 aprile 2010

"Un viaggio di mille Li comincia da sotto il piede" (Tao Te Ching, 64)















Questo è il mio punto di partenza
(il terrazzo di casa mia) ...

Partenza! Mi sveglio parecchio prima dell'alba (alle 3:30 del mattino... ARGH!!!) e mi preparo a balzare dall'altra parte dell'oceano: in treno e bus fino all'aeroporto, poi tre voli che mi portano a Francoforte (in Crande Cermania), a Houston (Texas) e a Managua (Nicaragua), mèta del viaggio.















Il primo imbarco...

Le cose si mettono bene subito: si vede che gli "Amici del Piano di Sopra" mi strizzano l'occhio ;-)! Ho limitato il bagaglio al minimo, non mi va di essere sovraccarico e molte cose (indumenti e altro) le comprerò direttamente in America Latina.

Tutto procede per il meglio, niente ritardi, pericoli o contrattempi. C'è solo un piccolo dettaglio: da sempre le UNIFORMI mi mettono a disagio. Che sia un poliziotto, un militare, un portiere d'albergo o uno spazzino non cambia nulla. Soffro della "Sindrome di Charlot": quando vedo una divisa le gambe mi fanno "giacomo-giacomo" e ho una voglia matta di scappare! Non ho mai avuto problemi con la giustizia, non ho mai commesso alcun crimine, in tutta la vita non sono mai entrato in un tribunale né ho avuto a che fare con giudici e avvocati. Eppure la mia "Sindrome di Charlot" è sempre li, fedele compagna della mia esistenza. In quesi casi, per esorcizzare la cosa, provo a chiaccherare, scherzare e ridere con la persona che indossa quel temibile segno di potere. Risultato: i poliziotti, vedendomi così teso e poco spontaneo, pensano subito che io stia nascondo qualcosa di losco e mi guardano storto. Le poliziotte invece, notando che sono così improbabilmente ridanciano, credono che io me le voglia direttamente rimorchiare e mi guardano pure peggio dei loro colleghi maschi :-( !

Orbene, tornando al mio viaggio, passare una serie interminabile di check-in, posti di frontiera, dogane e altre amenità vuol dire incontrare tanta di quella gente in divisa da poter riempire una bella stanza di un "Museo dell'Uniforme". ARGH!!! Ma procediamo oltre...















I miei voli sono sereni e assolutamente affascinanti!

















Felicità è fotografarsi nello specchio di un cesso dell'aeroporto di Francoforte...

















In volo è bene idratarsi il più possibile
...
















... e si può pure lavorare come si deve!


In questo viaggio ho cercato in tutti i modi di evitare il passaggio negli USA, ma non mi e' stato possibile. Risultato: per rimanere un totale di 3 ore negli Stati Uniti devo fare una velocissima fila (di un'ora e mezza) all'immigrazione dell'aeroporto di Houston e ho anche l'opportunità di gioire della simpatica accoglienza del poliziotto che, contollando il passaporto, intavola con me un'amichevole discussione: "Kikkazzo sei? Che lavoro fai? Kekkazzo vai a fare in Nicaragua? Chi ti ospita? Quanto tempo è che conosci quella gente a Managua? Nun te vergogni de mostrà la tua sporca faccia da criminale al mondo intero?".















Welcome to the United States!

Alla fine il buon gendarme mi scatta pure una foto-ricordo (segnaletica) e mi prende le impronte digitali con un apposito apparecchio digitalizzato :-))). Io, invece, evito di fotografarlo. Non si sa mai, magari ha paura di non essere fotogenico...

Arrivato all'aeroporto di Managua, invece, mi ritrovo nel bel mezzo del film "Napoli Milionaria" di Eduardo de Filippo: un allegro bordello, gente solare e caciarona. Faccio perfino pace con le uniformi: una ragazza della Security, con tanto di divisa e cartellino, è seduta al suo posto di controllo e, armata di tutta l'attrezzatura da maquillage, SI RIFA' IL TRUCCO DAVANTI A TUTTI. Le leggo nel pensiero la frase fatidica: "EVVIVA, STASERA SI FESTEGGIA!!!"















HASTA LA VICTORIA SIEMPRE! Semo arivati in America Latina!!!!!


A Managua vengo accolto dalle bellissime persone che mi organizzano il corso di radiestesia e radionica. Mi piacciono subito, SIAMO IN SINTONIA. Ma di questo parlerò nel prossimo posting...



"A journey of a thousand Li begins with one step" (Tao Te Ching, 64). My trip from Europe to Nicaragua is quite long: France, Germany, USA and, finally, Managua. Everything goes in the best possible way: probably my "Friends from Upstairs" are with me! Only one problem: I suffer of the LTS (syndrome of C. Chaplin's "Little Tramp" character): when I see an uniform I start shaking all over :-)! I have nothing to hide and never had any problems whith the Justice, but I feel NERVOUS!

SOOO, the most difficult moment in the trip is my transit in the US. My papers and documents are OK, but the Cop at the immigration in Houston...
GOSH!

When I arrive at Managua's airport I feel like in Naples: people happily making a lot of
noise, very opened Latin faces, etc. etc. ONE girl of the Secutiry of the airport, wearing her uniform and badge, IS MAKING-UP JUST IN FRONT OF EVERYBODY!!!

Welcome to Latin America!!! HASTA LA VICTORIA SIEMPRE!

In Managua I meet the organizers of
my dowsing and radionics seminar. They are just lovely, but this will be in my next posting...

2 commenti:

  1. Bellissima la foto dal finestrino !
    Brutto ceffo quello che segue brrrr
    Scherzi a parte sono contento che sei arrivato sano e salvo.
    Stai facendo una cosa bellissima, sei un grande Federico.

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  2. Grazie Max :-)! Secondo me con questa storia ci divertiremo un botto...

    Fed

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