sabato 24 dicembre 2011

Il viaggio di ritorno















Un imbarco

22-23 dicembre

Oggi è il giorno del rientro alla base. Nel primo pomeriggio don Oscar mi porta con il suo taxi all'aeroporto di Ciudad de Guatemala. L'imbarco fila liscio, però devo pagare una sovratassa perché spedisco nella stiva due valigie invece di una (60 dollari, taccilorooooooooo!!!!).

Il primo aereo, dopo un breve scalo a El Salvador, mi porta direttamente a Madrid. Il volo è lunghissimo, però riesco a dormire un poco.















Volando di notte...


Alla fine, nel primo pomeriggio del giorno dopo, arriviamo nella capitale spagnola.

Tre ore di sosta, poi l'ultimo volo fino a casa.
















L'ultimo aereo del viaggio


Infine eccomi giunto a destinazione. Considerando il tempo di arrivare a casa, ho viaggiato in tutto 19 ore.
















L'arrivo la sera

Finisce così anche questo viaggio di Radionica Senza Frontiere (la prossima missione è prevista per il mese di febbraio). Tutto è andato per il meglio e sono molto felice : EVVIVA :-)!!!!
















Buon Natale!

giovedì 22 dicembre 2011

Il seminario di Radionica 4 a Ciudad de Guatemala















Gli allievi

20-21 dicembre


Siamo così giunti all'ultimo seminario di questa missione: Quarto Livello di Radionica a Ciudad de Guatemala. In totale gli allievi sono tre: Paola, José Antonio e Carmen (venuta appositamente da Managua per partecipare alla quema di ieri e ripetere Radionica 4). Sono pochi ma BRAVISSIMI! Penso che dopo il Quinto Livello si diplomeranno senza problemi.





















Paola presenta una sua analisi radionica

















Test radiestesico di Paola


La mattina del primo giorno la dedico a un ripasso di come si esegue un'analisi radionica approfondita. Rispondo a una montagna di domande, presento molti esempi ecc. ecc.

Nel pomeriggio controllo le analisi eseguite dagli allievi. Ammazza quanto sò bravi! Mi congratulo con loro: se lo meritano!
















Carmen al lavoro

Il giorno successivo spiego nei dettagli l'uso del software "Radionix" di Antonio Langone (versione in spagnolo). E' lo strumento ufficiale di Radionica Senza Frontiere in America Latina. Economicissimo, funziona una meraviglia.

Insegno quindi come si imposta una terapia radionica efficace, passo dopo passo. Fatto ciò, gli allievi si lanciano nella preparazione e nell'esecuzione delle loro prime terapie radioniche "professionali".
















La classe al lavoro con il software Radionix

















José Antonio alle prese con un trattamento radionico

















Controllando che piffero combinano gli allievi


Il tempo scorre veloce: i miei amici sono molto entusiasti, intelligenti, preparati e disciplinati.

Termino il seminario con la spiegazione della Pegotty (strumento radionico inglese che si usa sia in versione "tridimensionale" che in forma di grafico). Anche in questo caso gli allievi capiscono al volo, ed eseguono un trattamento impeccabile.
















Trattamento con la Pegotty


Termina così la missione di Radionica Senza Frontiere di novembre/dicembre 2011. Domani si torna a casa!








Cerimonia di Ringraziamento a Sololá















Sololá sul lago di Atitlan

18-19 dicembre

La mattina presto don Oscar mi viene a prendere con il taxi e mi porta alla fermata del bus. Viaggio diverse ore e, dopo un cambio a Los Encuentros, arrivo a Sololá. Devo celebrare un'ultima quema de agradecimiento a San Simon, per tutte le benedizioni ricevute nel 2011.

Giunto a Sololá, incontro la sacerdotessa maya. Come al solito, questa signora mi chiede di NON FOTOGRAFARLA, ufficialmente "per non tagliare l'energia del rituale".

Però secondo me c'è dell'altro: ho notato che i curanderos maya spesso usando dei "nomi d'arte", non danno il loro indirizzo postale (solo il numero di cellulare) ed evitano di farsi fotografare. NON è timidezza, ma una forma di protezione dai lavori di magia nera che gli eventuali nemici potrebbero eseguire.

Questa volta troviamo la cappella "ufficiale" di San Simon miracolosamente APERTA! Le altre volte era sempre sprangata, e avevamo celebrato le cerimonie nella cappellina che sta nel retrobottega dell'attiguo comedor.

Faccio amicizia con la signora che gestisce la cappella. E' un'indigena di mezza età devota di San Simon, che lavora a tempo pieno come infermiera volontaria. Mi accorgo subito che è una brava curandera e mi da alcuni consigli D'ORO:

1) quando sei stanco RIPOSATI e regalati un giorno di libertà

2) usa il giorno di riposo per tuffarti nella NATURA, passeggiare nei boschi, immergere i piedi nel lago. Per un curandero è fondamentale non perdere il contatto con Madre Terra

3) bevi molta acqua pura e molta LIMONATA.

Sembrano i consigli di mia nonna, PERO' LA CURANDERA HA RAGIONE!!!! Prometto a me stesso che ne farà tesoro.

Prima della cerimonia ci raggiungono (in automobile da Ciudad de Guatemala) i miei allievi e amici José Antonio e Carmen. Li ho invitati al rituale e hanno accettato con gioia.





















San Simon di Sololá

La cappella è costituita da uno stanzone con al centro un tavolo di legno con il ripiano in cemento. Qui si accendono le candele. Dietro al tavolo, in cima a una doppia gradinata, c'è la nicchia con la statua del Santo. Sparse un pò dovunque, si vedono bottiglie vuote di birra e aguardiente. Sono i resti delle offerte rituali.





















La cappella

Per questa cerimonia di ringraziamento la sacerdotessa mi ha detto di usare dei pantaloni bianchi. Non ho voglia di indossare il (bellissimo) costume maya locale, perché mi sembrerebbe di partecipare a un ballo in maschera... Opto quindi per qualcosa di più discreto: vestiti bianchi, una fascia rossa alla vita e il tradizionale su't maya sul capo. Ho ai piedi i cáites tradizionali (sandali rituali maya).

Così abbigliato, più che un gringo alla festa di carnevale, sembro un fricchettone degli anni '70 in libera uscita all'Isola di Wight :-)!

Come prima cosa la sacerdotessa esegue una limpia (pulizia energetica) su di me e sui miei amici: ci spruzza addosso con la bocca l'aguardiente e ci batte con un fascio di erbe aromatiche (dette siete montes) impregnate di soluzioni alcoliche profumate.

Dopo aver fumato i soliti puros (io ne fumo uno solo, con molta calma e sputando a più non posso), preparo quindi la quema sotto lo sguardo vigile della mia maestra. Sto infatti continuando il training di ajq'ij', e ormai le quemas devo prepararle da solo (per una definizione particolareggiata delle funzioni di un ajq'ij, v. il sito web http://www.webespiritual.com/articulos/el-ajqij-sacerdote-maya ) .

Una nota, tanto per rispondere alle solite domande degli amici: da quando frequento i maya del Guatemala, MAI ho riscontrato nelle cerimonie l'uso di sostanze stupefacenti. I puros sono SOLO di tabacco (al massimo ci mettono dentro un pò di ruta o simili). PERO', essendo un non-fumatore accanito, a me il tabacco mette KO più della marijuana...

Ma torniamo alla mia quema: usciti nel cortile della cappella, dispongo per terra le palline di copal, le candele colorate, i dolci, le erbe, il legno di ocote e tutto il resto.
















La mia "quema de agradecimiento"

Rispetto alle volte passate, usiamo meno copal e molte più candele.





















Pronto per l'accensione (1)
















Pronto per l'accensione (2)


Quando tutto è in ordine prendo i fiammiferi e do fuoco alla pira :-)!
















Accensione della quema. L'operazione non è facile, perché il vento è abbastanza forte





















La quema accesa (1)
















La quema accesa (2)


Durante il rituale offriamo preghiere, erbe e zucchero.

Ad un tratto, come per magia, si sente in lontananza una musica di marimbas. Questo strumento è particolarmente gradito a San Simon. La sacerdotessa mi chiede di rientrare immediatamente nella cappella e prendere una statuetta del Santo per ballare con lui intorno al fuoco.

Eseguo l'ordine, e danzo con San Simon al suono delle marimbas.





















Insieme a San Simon






















Foto di gruppo con San Simon e Carmencita

Terminiamo con l'accensione di due file di mortaretti (detti in gergo locale ametralladoras), che fanno un casino bestiale.
















La fine della quema

Quando le fiamme si spengono, la sacerdotessa esegue la classica lettura delle ceneri: l'offerta è stata accettata da San Simon e tutto va per il meglio. EVVIVA :-))) !!!

Saluto e ringrazio il Santo: è ora di ritornare a Ciudad de Guatemala!

Quando esco dalla cappella vengo di nuovo ammaliato dalle bellezze del luogo. Ragazzi, che posto!!!
















Nuvole sul lago di Atitlan

Saluto la sacerdotessa, salto in macchina con José Antonio e Carmen e torno a Ciudad de Guatemala.

Domani inizia il seminario di "Radionica 4" e dobbiamo riposare!






mercoledì 21 dicembre 2011

Il ritorno in Guatemala















Il viaggio in pullman (1)


17 dicembre

E' giunto il momento di tornare in Guatemala. La mattina alle 2:00 il nostro mitico don Rafael mi porta alla stazione dei bus, e alle 3:00 parto.

Il viaggio è, come sempre, lungo una quaresima, però alla fine il tempo passa... Guardando dal finestrino si vedono (quasi sempre) cose interessanti.
















L'interno del bus
















I boschi visti dal finestrino

Molto pittoreschi sono i passaggi delle frontiere, dove si incontrano costruzioni strane e personaggi particolari.
















La frontiera Nicaragua-Honduras
















La vecchia dogana in Honduras
















Venditrice di ciambelle e caffè alla frontiera nicaraguense

















Altra venditrice di ciambelle. Il tizio con il cappello rosso è un "coyote" (cambiavaluta)

















El Salvador

Arrivo a Ciudad de Guatemala alle 23:30. Mi viene a prendere José Antonio, il mio amico Gesuita, e mi porta alla sua parrocchia per passare la notte.

Domattina devo partire presto per andare a Sololá, dove mi aspetta un'ultima quema de agradecimiento con la sacerdotessa maya.

Recupero dell'Anima a Tininiska















"Consulta" alla Cooperativa Tininiska

12-16 dicembre

Scherzando e ridendo mi sparo un'altra settimana di lavoro come curandero, sempre presso la Cooperativa Tininiska di Managua. Tratto diverse persone affette dalle patologie più disparate, però mi occupo anche di problemi familiari, lavorativi ecc. ecc. Per me "guarire" significa "ristabilire in un sistema un equilibrio compromesso", indi alla fin fine eliminare un mal di schiena o sanare il rapporto fra due colleghi di ufficio non fa molta differenza.
















Un'altra "consulta"





















Sanación con il pendolo egizio





















Handshaking

Molti dei miei pazienti sono stati in passato vittime di eventi traumatici, e presentano i sintomi di quello che in sciamanesimo si chiama "frammentazione dell'anima". Questa settimana, quindi, decido di praticare diversi "Recuperi dell'Anima": il paziente si sdraia sul lettino, mentre io chiudo gli occhi e, suonando il tamburo sciamanico, abbasso le frequenze del cervello ed eseguo un "viaggio sciamanico". Aiutato dai miei "Animali di Potere" e dalla mie Guide Spirituali visualizzo un vero e proprio viaggio nel Mondo dello Spirito, dove recupero il frammento dell'Anima della persona che sto trattando e lo riporto indietro. Ritornato dal viaggio sciamanico, lo soffio nel cuore e nell'osso della fontanella del soggetto.

















Recupero dell'Anima (1)
















Recupero dell'Anima (2)
















Recupero dell'Anima (3)

Per concludere, aiutandomi con il pendolo egizio, sano, consolo e reintegro il frammento di Anima che ho riportato al legittimo proprietario.















Recupero dell'Anima (4)

I risultati sono spesso sorprendenti, e i pazienti notano subito un marcato miglioramento nelle loro condizioni fisiche ed emozionali.

La settimana di lavoro vola via veloce come il vento.

E' tempo di lasciare il Nicaragua. Faccio i bagagli, saluto gli amici e mi preparo: domani si torna in Guatemala!!

mercoledì 14 dicembre 2011

Il seminario di Radionica 4 (bis) a Managua
















Radionica 4 (bis)

10-11 dicembre

In questa missione di dicembre ho deciso di ripetere il quarto livello di Radionica (presso il Centro Sattva Vita di Managua). La volta scorsa il lavoro degli allievi era stato un poco scarso (sostanzialmente non avevano fatto una mazza), e non si può andare al quinto livello senza un'adeguato studio e una buona pratica delle analisi e delle terapie radioniche.

Stavolta, grazie al cielo, quasi tutti gli studenti si sono dati da fare, hanno lavorato sodo e negli ultimi due mesi si sono anche riuniti in gruppi di studio. I risultati mi paiono eccellenti.
















La classe al lavoro (1)
















La classe al lavoro (2)


Come prima cosa rispiego le principali tecniche di analisi radionica, poi faccio un ripasso di come si organizza una terapia radionica con le rate Copen e il software Radionix. Gli allievi mi fanno un mucchio di domande, e le mie risposte eliminano molti dubbi.

Si passa quindi al controllo del lavoro svolto dagli studenti in questi ultimi due mesi. Molti presentano l'analisi dettagliata di un caso, completa della relativa terapia radionica, altri solo un'analisi.




















Rosa Argentina (psicologa) presenta l'analisi e la terapia radionica di un caso particolare: un familiare rimasto vittima di un incidente automobilistico quasi mortale

















Alexandra (medico) discute con me una sua analisi e terapia radionica






















Amalia presenta il suo (ottimo) lavoro

















Estela (psicanalista e professore universitario) mi presenta una sua analisi

















Luz Beatriz e il suo lavoro


Quando è ora di pranzo facciamo una cosa tipica: MANGIAMO :-)!
















Cibo (vegetariano)


La pausa-pranzo è, come sempre, il momento in cui offro agli allievi un mio intervento musicale. Adesso ho integrato il solito repertorio romanesco con diverse canzoni latino-americane. Sono brani romanticissimi... quando canto le fanciulle e le signore di tutte le età piangono come fontane. Ah! Ah! Ah! Che soddisfazione :-))))!



















In concert...


Le pause, però, sono abbastanza brevi, e presto si ritorna allo sgobbo.
















Norma (medico) e la sua analisi






















Un'allieva mi espone il suo lavoro

















La stessa in preda a una visione mistica...


Un caso interessante: uno dei pazienti analizzati dagli allievi presenta un disturbo particolare. Ha uno squarcio nell'aura, perché un curandero alquanto coglione gli ha praticato la "chirurgia astrale" DIMENTICANDOSI di richiudere l'aura alla fine. Roba da matti...

Ne approfitto per far vedere a tutti come si pratica la "chirurgia astrale". Estela ha un brutto dolore alle lombari. Le apro l'aura con la "Croce di Caravaca" che porto al collo, taglio alcuni "cordoni" energetici che individuo nel suo sistema, estraggo a piene mani una specie di poltiglia nera (visualizzo così il suo dolore), pulisco tutto, riempio il vuoto creato magnetizzando con le mani e termino "ricucendo" l'aura con la mia fida Croce di Caravaca.

Nel frattempo un'allieva misura con il pendolo le fasi dell'operazione: alla fine l'aura risulta integra al 100%.

E i risultati pratici? Il mal di schiena quasi insopportabile di Estela scompare come per incanto ;-)!


















Praticando la "chirurgia astrale" su Estela


Alla fine del seminario Didi Prema, presidente di Sattva Vita, fa un discorso...
















Il discorso di Didi

Dopo la consegna degli attestati di frequenza, concludiamo con il solito baile
















Baile (1)



















Baile (2)


OK, siamo a buon punto e sono mooooooooolto soddisfatto. Se tutto va come spero, dopo Pasqua avremo il primo manipolo di Operatori Radionici diplomati del Centro America.

EVVIVA :-))))!