domenica 4 novembre 2012

Quema nella grotta Nimajay












Il Lago di Atitlan e i suoi maestosi vulcani, visti dal Mirador sopra la grotta Nimajay



27 ottobre


Gli insegnamenti di Araceli e degli altri sacerdoti e curanderos maya hanno fatto centro: mi sento sicuro e preparato, e ho voglia di celebrare  solo soletto una quema nella grotta Nimajay.

Il mio amico don Marcelino della Cofradia de la Santa Cruz  di San Jorge la Laguna, però, mi sconsiglia di andare da solo. Qualche abitante della zona, vedendo uno straniero che si avventura in quel posto sacro, potrebbe molestarsi e pormi quattro domande di rito in lingua K'íché' : Ma chi sei? Ando vai? Kekkazzo cerchi?  Perché nun te ne vaiammoriammazzato?

Chiedo quindi al mio amico di accompagnarmi, e lui accetta volentieri. Don Marcelino è della zona, e tutti lo conoscono e lo rispettano. In sua compagnia non avrò alcun problema.

La mattina presto vado al negozio di candele di Sololá, e compro tutto il necessario. La lista degli ingredienti la compilo da solo, basandomi su quanto imparato dalla sacerdotessa Araceli: palle di copal nero (Pom), enzarta, estoraque, incenso in grani, erbe varie, candele, zucchero di vari colori ecc. ecc.  Mi accorgo di aver preso una buona dimestichezza con questa cerimonia, e la compra degli ingredienti va a buon fine senza intoppi..

















Il negozio di candele nella piazza principale di Sololá


Incontro quindi don Marcelino a cento metri dalla grotta Nimajay. Due bambini maya ci aiutano, dietro compenso, a portare gli scatoloni pieni di resine, erbe e candele. Arrivati  in loco apriamo le casse e, dopo aver reso omaggio agli Spiriti della grotta Nimajay, iniziamo a prepare la quema.














Il lago di Atitlan visto dalla grotta


Mi accorgo subito che Araceli ha fatto un ottimo lavoro con me: preparo la cerimonia con sicurezza e senza alcuna esitazione. EVVIVA :-)!

Dopo aver recitato le preghiere di rito in lingua K’iche’ e in spagnolo, accendo il fuoco sacro. E' di una potenza estrema, e don Marcelino è al colmo della gioia (è un veggente maya, e chissà a quante quemas ha partecipato in vita sua).





Quema (1)














Quema (2)














Quema (3)














Quema (4)














Quema (5)





















Quema (6)


Nella grotta l'atmosfera è, come sempre, MAGICA! 

Tre sorelline maya, nei loro bellissimi costumi tradizionali, ci fanno compagnia. Marcelino mi racconta la loro storia: sono 10 figli, e il papà è morto poco tempo fa lasciando la mamma sola e in gravi condizioni economiche. Le bambine vanno a scuola e, nel tempo libero, fanno compagnia ai sacerdoti che celebrano le quemas nella grotta, per guadagnare qualche soldo. Le mando quindi a comprare un po' d'acqua. Schizzano via come frecce e ritornano dieci minuti dopo con la bottiglia. Sono felici e sorridenti, perché hanno guadagnato qualche spicciolo! Mi fanno una tenerezza infinita. Queste piccine non hanno quasi nulla, però sono pulite, educatissime e sorridenti.

Don Marcelino inserisce nella nostra cerimonia una preghiera speciale, per la buona fortuna negli studi e nella vita di queste tre bambine.













Le tre sorelline maya






















Accudisco il fuoco sacro...
















...e il potentissimo don Marcelino mi aiuta!


La quema giunge al termine: la lettura delle ceneri è molto buona, il sacrificio è stato accettato... EVVIVA :-)! Termino offrendo alla brace una ricca manciata di incenso in grani. Si innalza un fumo denso e fragrante.













La fine della quema


Dopo aver salutato e ringraziato gli Spiriti della grotta termino il rituale. Usciamo alla luce, e scatto un'ultima foto al mio amico. La natura è assolutamente meravigliosa. Sembra un Paradiso Terrestre!




















Don Marcelino fuori della grotta Nimajay


Saluto il mio compagno e vado di corsa in albergo a farmi una doccia. Questo pomeriggio abbiamo appuntamento a San Jorge con i compagni della Cofradia de la Santa Cruz: dobbiamo terminare i preparativi per la Fiesta de San Simon !!!


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