domenica 25 settembre 2011

Quemas















La "Capilla de San Simon" a Sololá


20-23 settembre

La mattina successiva parto in perlustrazione per Sololá, per vedere se trovo un posto adatto alle prossime quemas. Trovo la Capilla de San Simon, però è chiusa. Accanto alla Capilla c'è un comedor (trattoria). Sull'uscio del locale noto uno strano movimento di vecchi maya in costume tradizionale. Vado a vedere che succede e mi informano che nel retrobottega c'è una cappella privata di San Simon, dove posso tranquillamente celebrare tutte le quemas che mi pare.















L'esterno del comedor...
















...e il suo interno.


Saluto ed entro insieme ai vecchietti maya. Sono proprio simpatici!
















Nella cappella di Maximon, insieme ai sacerdoti maya.


La cappella è semplice semplice, però non manca nulla. La statua di San Simon è nella nicchia, e sulle sue ginocchia c'è il classico asciugamano su cui versare l'aguardiente delle offerte.

Il sacerdote prepara una bella quema, e mi da il permesso di fotografare tutto, senza problemi.
















La quema del sacerdote


A metà mattinata Aracely arriva a Sololá con diverse persone: oltre ad Ana si è portata sua figlia, la curandera Rosy, e la nipotina. Parteciperanno tutte alle prossime quemas.

Informo la sacerdotessa che ho trovato un nuovo luogo per le cerimonie, La porto nella cappellina e rimane entusiasta. E' un luogo tranquillo, silenzioso e senza tanta gente.

Dopo aver fumato diversi puros, celebriamo la nostra quema (la seconda della serie). Ho solo il permesso di scattare le foto a rituale iniziato, senza ritrarre le persone partecipanti.















La nostra seconda quema.

Le curanderas leggono le ceneri e le braci sia dei sigari che del fuoco. Il pronostico è eccellente: il mio cammino si apre! EVVIVA!!!!

Finito il rituale pranziamo tutti insieme, poi la sacerdotessa se ne va con il suo team, e io gironzolo per la città, ceno e vado a letto.

La mattina successiva facciamo il terzo rituale. Torniamo alla Cappella e iniziamo a fumare i puros. La mia tolleranza al tabacco è vicina allo zero, e dopo il primo mezzo sigarone mi pare di essermi già sparato otto canne di pakistano nero. Però "Parigi val bene una messa", e resisto alla tentazione di uscire di corsa in cortile e vomitare l'anima.

Riesco miracolosamente a farmi scattare alcune foto!!!















Fumando un puro (1)
















Fumando un puro (2)

Finito il lavoro con i sigari, prepariamo la quema e accendiamo il fuoco.
















La terza quema.




















Celebrando la terza quema con il "Su't" rituale come copricapo (notare nel background le mutande stese ad asciugare sul filo).

















Altra vista mozzafiato del lago e del vulcano Atitlán.


La giornata finisce come al solito: le signore se ne vanno e io gironzolo per la città fino all'ora di cena.
















San Simon con il mio guitarrico.

Arriva il giorno dell'ultima quema e ritorno alla cappella con le curanderas. Ho con me il guitarrico (chitarrina spagnola piccina) con cui sto viaggiando. Lo uso per accompagnare le mie canzoni.

Dopo il rituale dei puros Aracely mi chiede di mettere lo strumento in grembo a San Simon, per benedire la mia attività musicale. Mi ha anche portato in regalo una vara, il bastone di legno di Maximon. E' di colore nero ed è lungo circa un metro.

Quando meno me l'aspetto, la sacerdotessa fa suonare un CD di musica di marimba, mi fa impugnare la vara e comincia a ballare. Io come ballerino sono una sega completa, però faccio buon viso a cattivo gioco e mi metto a ballare con lei. Sento l'energia scorrere come un torrente impetuoso. La vara è un oggetto sacro, un vero strumento di potere.

Il 27 ottobre scorso, a San Andrés Itzapa, avevo partecipato alla cerimonia collettiva della vara, dove le persone danzavano al ritmo delle marimbas impugnando a turno il bastone di San Simon. Ed ora eccomi qui, solo undici mesi dopo, insieme a una sacerdotessa maya, a danzare sulla stessa musica impugnando la mia vara.

Prepariamo l'ultima quema e l'accendiamo. Il fuoco scoppietta allegro e le fiamme formano vari mulinelli. E' di ottimo auspicio. EVVIVA!
















L'ultima quema.

Verso la fine del rituale, dietro richiesta di Aracely, prendo il mio guitarrico dal grembo di San Simon e canto un paio di pizziche e un tango. Offro le mie canzoni al nostro Santo e agli altri Spiriti che mi stanno accompagnando in questo sentiero. Il fuoco arde felice e io lo guardo affascinato.

Coraggio Guerrieri della Luce: il cammino è aperto!







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