giovedì 22 dicembre 2011

Cerimonia di Ringraziamento a Sololá















Sololá sul lago di Atitlan

18-19 dicembre

La mattina presto don Oscar mi viene a prendere con il taxi e mi porta alla fermata del bus. Viaggio diverse ore e, dopo un cambio a Los Encuentros, arrivo a Sololá. Devo celebrare un'ultima quema de agradecimiento a San Simon, per tutte le benedizioni ricevute nel 2011.

Giunto a Sololá, incontro la sacerdotessa maya. Come al solito, questa signora mi chiede di NON FOTOGRAFARLA, ufficialmente "per non tagliare l'energia del rituale".

Però secondo me c'è dell'altro: ho notato che i curanderos maya spesso usando dei "nomi d'arte", non danno il loro indirizzo postale (solo il numero di cellulare) ed evitano di farsi fotografare. NON è timidezza, ma una forma di protezione dai lavori di magia nera che gli eventuali nemici potrebbero eseguire.

Questa volta troviamo la cappella "ufficiale" di San Simon miracolosamente APERTA! Le altre volte era sempre sprangata, e avevamo celebrato le cerimonie nella cappellina che sta nel retrobottega dell'attiguo comedor.

Faccio amicizia con la signora che gestisce la cappella. E' un'indigena di mezza età devota di San Simon, che lavora a tempo pieno come infermiera volontaria. Mi accorgo subito che è una brava curandera e mi da alcuni consigli D'ORO:

1) quando sei stanco RIPOSATI e regalati un giorno di libertà

2) usa il giorno di riposo per tuffarti nella NATURA, passeggiare nei boschi, immergere i piedi nel lago. Per un curandero è fondamentale non perdere il contatto con Madre Terra

3) bevi molta acqua pura e molta LIMONATA.

Sembrano i consigli di mia nonna, PERO' LA CURANDERA HA RAGIONE!!!! Prometto a me stesso che ne farà tesoro.

Prima della cerimonia ci raggiungono (in automobile da Ciudad de Guatemala) i miei allievi e amici José Antonio e Carmen. Li ho invitati al rituale e hanno accettato con gioia.





















San Simon di Sololá

La cappella è costituita da uno stanzone con al centro un tavolo di legno con il ripiano in cemento. Qui si accendono le candele. Dietro al tavolo, in cima a una doppia gradinata, c'è la nicchia con la statua del Santo. Sparse un pò dovunque, si vedono bottiglie vuote di birra e aguardiente. Sono i resti delle offerte rituali.





















La cappella

Per questa cerimonia di ringraziamento la sacerdotessa mi ha detto di usare dei pantaloni bianchi. Non ho voglia di indossare il (bellissimo) costume maya locale, perché mi sembrerebbe di partecipare a un ballo in maschera... Opto quindi per qualcosa di più discreto: vestiti bianchi, una fascia rossa alla vita e il tradizionale su't maya sul capo. Ho ai piedi i cáites tradizionali (sandali rituali maya).

Così abbigliato, più che un gringo alla festa di carnevale, sembro un fricchettone degli anni '70 in libera uscita all'Isola di Wight :-)!

Come prima cosa la sacerdotessa esegue una limpia (pulizia energetica) su di me e sui miei amici: ci spruzza addosso con la bocca l'aguardiente e ci batte con un fascio di erbe aromatiche (dette siete montes) impregnate di soluzioni alcoliche profumate.

Dopo aver fumato i soliti puros (io ne fumo uno solo, con molta calma e sputando a più non posso), preparo quindi la quema sotto lo sguardo vigile della mia maestra. Sto infatti continuando il training di ajq'ij', e ormai le quemas devo prepararle da solo (per una definizione particolareggiata delle funzioni di un ajq'ij, v. il sito web http://www.webespiritual.com/articulos/el-ajqij-sacerdote-maya ) .

Una nota, tanto per rispondere alle solite domande degli amici: da quando frequento i maya del Guatemala, MAI ho riscontrato nelle cerimonie l'uso di sostanze stupefacenti. I puros sono SOLO di tabacco (al massimo ci mettono dentro un pò di ruta o simili). PERO', essendo un non-fumatore accanito, a me il tabacco mette KO più della marijuana...

Ma torniamo alla mia quema: usciti nel cortile della cappella, dispongo per terra le palline di copal, le candele colorate, i dolci, le erbe, il legno di ocote e tutto il resto.
















La mia "quema de agradecimiento"

Rispetto alle volte passate, usiamo meno copal e molte più candele.





















Pronto per l'accensione (1)
















Pronto per l'accensione (2)


Quando tutto è in ordine prendo i fiammiferi e do fuoco alla pira :-)!
















Accensione della quema. L'operazione non è facile, perché il vento è abbastanza forte





















La quema accesa (1)
















La quema accesa (2)


Durante il rituale offriamo preghiere, erbe e zucchero.

Ad un tratto, come per magia, si sente in lontananza una musica di marimbas. Questo strumento è particolarmente gradito a San Simon. La sacerdotessa mi chiede di rientrare immediatamente nella cappella e prendere una statuetta del Santo per ballare con lui intorno al fuoco.

Eseguo l'ordine, e danzo con San Simon al suono delle marimbas.





















Insieme a San Simon






















Foto di gruppo con San Simon e Carmencita

Terminiamo con l'accensione di due file di mortaretti (detti in gergo locale ametralladoras), che fanno un casino bestiale.
















La fine della quema

Quando le fiamme si spengono, la sacerdotessa esegue la classica lettura delle ceneri: l'offerta è stata accettata da San Simon e tutto va per il meglio. EVVIVA :-))) !!!

Saluto e ringrazio il Santo: è ora di ritornare a Ciudad de Guatemala!

Quando esco dalla cappella vengo di nuovo ammaliato dalle bellezze del luogo. Ragazzi, che posto!!!
















Nuvole sul lago di Atitlan

Saluto la sacerdotessa, salto in macchina con José Antonio e Carmen e torno a Ciudad de Guatemala.

Domani inizia il seminario di "Radionica 4" e dobbiamo riposare!






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