San Simon a San Andrés Itzapa
28 marzo
Dopo una mattinata di lavoro al computer telefono a un tassista di fiducia che da Ciudad de Guatemala mi porta a San Andrés Itzapa, dove c'è la cappella maya di Maximon/San Simon. Arrivo verso le tre del pomeriggio, in tempo per fare un salto alla Cappella e salutare il mio Santo preferito.
Ormai sono un visitatore fisso di questo luogo di culto maya, e conosco la maggior parte dei curanderos che ci lavorano.
La Cappella
Vado in uno dei negozietti che vendono articoli religiosi e ingredienti per i riti magici e acquisto dei puros (sigaroni di puro tabacco), una bottiglietta di aguardiente e una candela di grosse dimensioni, entro nella cappella, salgo la rampa di scale che porta all'edicola con la statua e vado a rendere omaggio al Santo, usando una formula che mi hanno insegnato i miei amici curanderos:
"Hermanito San Simon, sono Federico e vengo da lontano per salutarti. Ho portato i sigari, l'aguardiente, una banconota e una candela. Per favore, nel nome dell'Onnipotente (corazón del Cielo y corazón de la Tierra), proteggi e benedici il mio viaggio e la mia missione di Radionica Senza Frontiere, proteggi e benedici la mia famiglia e tutti i miei cari, proteggi e benedici il mio lavoro di musicista e di curandero, apri il mio cammino...".
Finito il rituale accendo la candela, saluto San Simon ed esco nel piazzale antistante. Incontro Antonio, il mio amico curandero. Lo trovo in grande forma e mi accoglie con allegria, quindi lo invito a bere qualcosa e lo rintrono di domande sulla sua cultura e sui rituali che pratica. Antonio è un ragazzone simpatico, e mi risponde volentieri.
Il Curandero Antonio
Fra una chiacchera e l'altra la cappella chiude e ritorno nell'alberghetto dove sono alloggiato. Sono stanco e, dopo una cena frugale, crollo sul letto e dormo come un ghiro... Domani sarà una giornata intensa e la voglio iniziare tutto bello riposato.
Ormai sono un visitatore fisso di questo luogo di culto maya, e conosco la maggior parte dei curanderos che ci lavorano.
La Cappella
Vado in uno dei negozietti che vendono articoli religiosi e ingredienti per i riti magici e acquisto dei puros (sigaroni di puro tabacco), una bottiglietta di aguardiente e una candela di grosse dimensioni, entro nella cappella, salgo la rampa di scale che porta all'edicola con la statua e vado a rendere omaggio al Santo, usando una formula che mi hanno insegnato i miei amici curanderos:
"Hermanito San Simon, sono Federico e vengo da lontano per salutarti. Ho portato i sigari, l'aguardiente, una banconota e una candela. Per favore, nel nome dell'Onnipotente (corazón del Cielo y corazón de la Tierra), proteggi e benedici il mio viaggio e la mia missione di Radionica Senza Frontiere, proteggi e benedici la mia famiglia e tutti i miei cari, proteggi e benedici il mio lavoro di musicista e di curandero, apri il mio cammino...".
Finito il rituale accendo la candela, saluto San Simon ed esco nel piazzale antistante. Incontro Antonio, il mio amico curandero. Lo trovo in grande forma e mi accoglie con allegria, quindi lo invito a bere qualcosa e lo rintrono di domande sulla sua cultura e sui rituali che pratica. Antonio è un ragazzone simpatico, e mi risponde volentieri.
Il Curandero Antonio
Fra una chiacchera e l'altra la cappella chiude e ritorno nell'alberghetto dove sono alloggiato. Sono stanco e, dopo una cena frugale, crollo sul letto e dormo come un ghiro... Domani sarà una giornata intensa e la voglio iniziare tutto bello riposato.
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