venerdì 21 maggio 2010

Guatemala!
















l'autobus da Managua a Guatemala City

Appena finite le lezioni del 17 maggio sistemo i bagali e, con l'aiuto del mio amico Rafael, vado alla stazione degli autobus di Managua. Parto alle 2:30 del mattino del giorno 18. Il bus è comodo e con l'aria condizionata, il bagno ecc. ecc. Devo infatti affrontare un viaggio di circa 18 ore e il passaggio di numerose frontiere (Honduras, El Salvador e Guatemala).

Nel tragitto faccio di tutto: tratto radionicamente i miei clienti italiani, leggo, dormo e così via. Soprattutto visualizzo quello che sarà la mia avventura in Guatemala.

Ogni tanto l'autobus si ferma e veniamo allegramente assaltati dalle venditrici ambulanti di dolci e caffè e dai cambia-valuta più o meno autorizzati.
















venditrici ambulanti alla fronteria con l'Honduras

Dopo essermi completamente appiattito il deretano sul fatidico atobus, arrivo la sera del 18 maggio a Guatemala City. Mi viene a prendere Padre Pacheco, un gentilissimo Gesuita amico di Carmen, la mia allieva nicaraguense. Mi ospita nella sua parrocchia, situata in uno dei quartieri più poveri di Guatemala City. La sua casa è semplice ma perfetta per la sua missione in mezzo ai diseredati.
















il gentilissimo Padre Pacheco


















la stanza degli ospiti, dove dormo come un ghiro!!!

La mattina dopo P. Pacheco mi porta a visitare la scuola di cui è direttore. E' situata in uno altro quartiere povero della cittá. Sono colpito e commosso dal servizio che questi generosi Padri offrono alla popolazione.
















il cortile della scuola

Verso la fine della mattinata Pacheco mi porta a comprare un cellulare e una nuova macchina fotografica digitale. Come uno scemo ho lasciato a Managua il caricabatterie sia del mio cellulare che della Kodak, indi investo un po' di soldi e aggiorno il materiale (figurati se i cavi si trovano... devo ricomprare gli apparecchi!!!).

Fatto ciò mi porta da sua sorella Maria, che vive in una splendida casa di una zona residenziale della cittá.

Maria coordina un'importante istituzione che si batte per i diritti delle popolazioni indigene. Loro punto orte è la gestione di cooperativa di artigianato indigeno con vendita "equa e solidale".

La mia visita non è casuale: Maria ha bisogno del mio servizio di "curandero esotico". Utilizzando le tecniche di Raymon e le mie solite magnetizzazioni la rimetto a nuovo in una ventina di minuti. E' felicissima: è talmente ringiovanita da sembrare la sorella maggiore della figlia adolescente ;-)!
















Maria dopo il trattamento: notare come le brillano gli occhi :-)!

Dopo aver pranzato insieme, questa giovane signora dal cuore d'oro mi porta al mio bus alla volta di Jalapa, una cittadina nel sud-est del Guatemala, dove devo incontrare un personaggio molto speciale, ma questo lo dico nel mio prossimo posting...

















il lussuosissimo autobus da Guatemala City a Jalapa



After my seminar in Managua I jump on a beautiful bus and go to Guatemala for the second part of my adventure. The journey is LONG, and I have to cross several borders (Honduras and San Salvador). Whenever we stop, a small crowd of street sellers offers food, coffee and a money change service. I arrive in Guatemala City after a trip of 18 hours, or something like that.

Padre Pacheco picks me up at the bus station in Guatemala. He is a very kind and generous Jesuit, friend of my Nicaraguan pupil Carmen. I sleep at his place and next morning I visit his school, in one of the poorest areas of the city. I am touched by the humanitarian work of those generous Padres!

He helps me with some shopping and brings me to his sister Maria.

Maria is a young, kind and beautiful lady. She works for an organization who takes care of the rights of the indigens. She needs some healing, and I treat her with Raymon's techniques and my usual hands-on work. Twenty minutes and she is brand new :-)!

After lunch Maria brings me to the bus station. I am going to Jalapa, a town in the south-east of the country. There a VERY special person is waiting for me...

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