venerdì 21 maggio 2010

Vamos a Las Alturas!















Jalapa, cittá del sud-est del Guatemala

La mia visita a Jalapa ha uno scopo ben preciso: incontrare la curandera Maya e antropologa Isabel Sucuqui.















la curandera Maya e antropologa Isabel Sucuqui

Isabel è di fede cattolica e cura un numero indefinito di persone, sia a Jalapa che nelle parrocchie degli altipiani. Vive nella casa del Vescovo a Jalapa ed è profondamente devota alla sua missione di "sanadora".

E' una profonda conoscitrice delle tecniche di guarigione Maya, ma qui utilizza altri sistemi energetici, come il Reiki e la "Terapia Integrale Avanzata". Le cure con il metodo Maya prevedono delle cerimonie molto lunghe, e la popolazione del posto non è di cultura Maya e non accetterebbe quei metodi.

Isabel è un'amica di P. Pacheco e mi viene a conoscere nell'hotel di Jalapa dove ho deciso di alloggiare. Ceniamo insieme ed è amicizia a prima vista. Mi viene subito da chiamarla "hermana", e lei accetta di buon grado questo titolo affettuoso.

Facciamo immediatamente un patto: lei mi insegna qualcosa sui metodi di cura Maya e io le do un po' si informazioni sulla radionica (anzi, la "giadionica", come dice lei).

La mattina dopo, insieme a Padre Juan Manuel, a Padre Carlos Umberto e a un simpaticissimo seminarista, Isabel mi carica su una macchina e mi porta sugli altipiani, ad Aldea La Paz, zona abitata dagli indigeni Xinka (pr. Scìnka). Gli Xinka sono campesinos e sono profondamente affezionati a questi sacerdoti che si battono per i loro diritti.

Orbene, arrivo in questo posto e mi trovo davanti 500 campesinos Xinka in assemblea, completi di sombrero e machete al fianco (nella foto il sombrero se lo sono tolto perché stanno pregando...)















l'assemblea degli indigeni Xinka

E' una riunione di amicizia e di preghiera. E' prevista anche una "sanación" per quelli che lo desiderano.

I sacerdoti mi propongono di parlare all'assenblea degli Xinka, e io accetto volentieri. Mi chiedono di spiegare che devono essere fieri della loro antica cultura e non vergognarsene. "Ci penso io", dico ai sacerdoti, e sulle labbra mi si disegna un sorrisetto che non promette nulla di buono :-).















parlando agli Xinka

Dopo un saluto preliminare parto in quarta e tuono nel microfono agli Xinka riuniti che non devono assolutamente gettare la loro millenaria cultura all'ortica per abbracciare un modello di vita occidentale. Gli chiedo, per rispetto ai loro avi, di fare uno sforzo e salvare le loro tradizioni, perché la globalizzazione voluta dalle multinazionali fa solo il gioco dei potenti, a scapito delle culture minoritarie.

Nell'assemblea scende un silenzio di tomba e tutti mi ascoltano trattenendo il fiato.

Mentre parlo socchiudo gli occhi e ho una visione: sono in groppa a un cavallo con il mitra a tracolla e il basco con la stella rossa calcato in testa. Mi segue un esercito di campesinos. Sono armati di machete, forconi e pistole e li sto conducendo all'assalto del palazzo della multinazionale che vuole espropriare le loro terre per sfruttare le ricchezze del sottosuolo. Il sogno proibito della mia gioventú, insomma!

Un attimo prima di tuonare HASTA LA VICTORIA SIEMPRE al microfono apro gli occhi e mi accorgo che sto per combinare un casino: porcapupazza, questa è una riunione religiosa, non un'assemblea di guerriglieri!!!!

Con un doppio salto mortale retorico, nonostante il mio spagnolo sbilenco, riesco virtuosamente a riportare il discorso sui temi della pace e della fratellanza. Salvo! Che fatica, peró...















una donna Xinka con bambino

Dietro richiesta specifica dei sacerdoti, spiego poi ai campesinos che il "curanderismo" non è "brujeria" (stregoneria), indi non devono aver paura dei curanderi tradizionali, ma usufruire dei loro servizi perché la loro arte non vada definitivamente perduta.

Finito il mio sproloquio (che per un pelo non ha rovinato la festa) i sacerdoti dicono all'assemblea che tutti quelli che desiderano ricevere una "sanación" dall'amico romano (che sarei io) possono iscriversi un un'apposita lista.

In men che non si dica mi trovo a trattare con i soliti sistemi una sessantina di Xinka (trenta uno a uno e gli altri collettivamente). ARGH! E mó come faccio?















analizzo una donna Xinka
















ricevo le benedizioni di una vecchina dopo averle fatto una bella pulizia energetica

















fanciulla Xinka dopo il mio trattamento. Scopro che ha il magnetismo alle stelle e le consiglio di studiare come curandera sotto la guida di Isabel.
















al lavoro con il mio Pendolo HC
















handshaking


Alla fine, vedendo che la fia non accenna a diminuire, chiedo alle rimaneni 30 persone di entrare tutt insieme nella stanza e le lavoro collettivamente con le tecniche di Raymon Grace. Venticinque stanno subito molto meglio e lasciano la stanza, le rimanenti le tratto personalmente finché il lavoro non è terminato.

Dopo pranzo torniamo a Jalapa e la sera lavoro energeticamente anche Isabel, Padre Juan Manuel, Padre Carlos Umberto, il seminarista e la perpetua di casa. Tutti sono molto felici dei risultati e mi invitano a un'altra sessione di lavoro agli altipiani, questa volta in tandem con Isabel.


I arrive in Jalapa and meet Isabel, a Mayan curandera and anthropologist. She is catholic and works as a healer for the local church. Isabel is a friend of Padre Pacheco, and is very happy to share with me her knowledge. She is most interested in dowsing and radionics, so I promise to give her some information.

Next morning we go to Aldea La Paz in the highlands, where the Xinka population lives. It is a large meeting of 500 Xinkas, arranged by Padre Juan Manuel and Padre Carlos Umberto. These two priests are extremely nice, and ask me to spek to the congregation. I grab the mic and, after the usual greetings, I beg he Xinkas NOT to forget theit tradition to pass to a western cultural model. I ask them to honour their ancestors and their ancient culture.

After that Padre Juan Manuel and Padre Carlos Umberto ask me to make a "sanación" of something like 60 people (30 one by one and the rest as a group). I work hard with my usual tehniques and everything goes for the best.

In the evening I have an healing session also for the priests and Isabel. Everybody looks very happy. Tomorrow more work for me!





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